Massimo by Audiozen – Giradischi a trazione diretta

Massimo è il giradischi concepito da Audiozen come atto d'amore nei confronti del disco in vinile. Plinto in legno massello, motore a trazione diretta, alimentazione separata e molte altre importanti caratteristiche lo rendono un giradischi unico sia esteticamente che per prestazioni. Ruota il tuo punto di vista

L'approccio

La realizzazione di un giradischi orientato al miglior risultato sonoro, senza compromessi, è stata la chiave di volta dell’intero team, guidato da Antonino Pistone, titolare e progettista di Audiozen, fin dalle origini di questo progetto.

Il plinto è stato progettato grazie alla collaborazione con Francecso Cusimano, fotografo professionista e specialista in CAD 3D, e con Salvatore Longo, musicista e artigiano, designer e creatore di arredi di lusso con il suo marchio italiano Ornythos.
Dopo attente analisi è stato scelto il Wenge massello, per le sue capacità naturali, creando così un plinto in legno massiccio scavato dal pieno: il suo giusto calore e le sue preziose venature, arricchiscono il manufatto snellendone l’aspetto.
Il plinto ha la forma del logo Massimo, come se il giradischi stringesse il disco in un abbraccio senza fine: un atto d’amore.

Una scelta controcorrente è stata decisa per il motore: un moderno motore a trazione diretta, gestito da un circuito al quarzo, per garantire la massima precisione durante la rotazione e per conferire a Massimo eccellenti doti di timing e dinamica

Un giradischi a trazione diretta è normalmente equipaggiato con un piatto in metallo: nel caso di Massimo è stato scelto invece qualcosa di non comune in quest’ambito, il Delrin, un materiale avanzato, dalle straordinarie qualità di rigidità e resistenza.

Un altro fiore all’occhiello del giradischi è l’unità di controllo separata, con i suoi due trasformatori di corrente sovradimensionati, uno per il controllo elettronico al quarzo della velocità e l’altro per l’alimentazione del motore.

Infine, il braccio scelto, dopo numerosi test effettuati durante i mesi di gestazione del giradischi Massimo, è un Origin Live, purosangue anglosassone che non ha bisogno di presentazioni: il modello Alliance, il primo della loro lista, conferisce fascino al giradischi, non solo per le sue eccellenti caratteristiche costruttive che si notano all’ascolto, ma anche per la sua innata sobrietà estetica.

Il plinto

Il plinto, il telaio, è l’elemento più caratterizzante di un giradischi.
Per ottenere un telaio rigido e performante è fondamentale la scelta del miglior compromesso per evitare vibrazioni indesiderate e garantire la migliore timbrica: dopo aver testato svariati materiali, ognuno con la propria densità e risonanza, il legno di Wenge è stata la risposta.

Il legno di Wenge (Millettia Laurentii) è un legno molto pregiato, rigido e solido, un’essenza forte con una propria personalità, di colore marrone scuro: il suo peso specifico può superare facilmente i 900 KG/M. Originario dell’Africa tropicale, dove viene utilizzato per la produzione di tamburi, è anche utilizzato in liuteria per produrre strumenti a corda grazie alle sue caratteristiche tonali. A causa della sua rigidità e solidità, il legno di wengé è difficile da lavorare, con conseguenti processi di lavorazione molto costosi rispetto ad altri materiali. Il legno di Wenge ha una grande resistenza, ed è altresì inattaccabile da parassiti, sia vegetali che animali.

Il plinto è quindi un blocco di legno di Wengé dello spessore di circa 70 mm: la tavola grezza viene trattata con raffinate tecniche ebanistiche, ed il plinto ottenuto viene successivamente lavorato da macchinari a controllo numerico, per sagomarlo e installare il motore a trazione diretta. L’artigiano, poi, inizia manualmente la levigatura e la lucidatura con oli naturali, e la pazienza dell’artigiano viene premiata da un risultato eccellente, dove le straordinarie venature del legno di Wengé risaltano aggiungendo valore a un progetto nato anche dall’attenzione per l’ambiente.

Il bilanciamento del plinto si ottiene ottimizzando la distribuzione dei pesi per mezzo di tre piedini in alluminio da 60 gr ciascuno, formati da due parti disaccoppiate da una sfera in acciaio. La scelta di tre piedi invece di quattro è dovuta al fatto che un solo piano passa attraverso tre punti non allineati, evitando così oscillazioni indesiderate e ottenendo un facile livellamento.

Il plinto è dotato di una bolla di precisione incorporata che consente di livellare il giradischi regolando l’altezza dei piedini (+10 mm).

Una copertura in plexiglass nero lucido dello spessore di un centimetro è fissata nella parte inferiore del basamento con nove chiavi a brugola in acciaio inox, che crea una sporgenza nella parte anteriore in cui è inciso il logo Massimo.

Sul retro si trova la presa di corrente sovradimensionata per il collegamento allo stadio di alimentazione separata, da cui è possibile gestire l’accensione del giradischi e la scelta della velocità del piatto.

Il motore

Al giorno d’oggi esistono davvero pochi giradischi a trazione diretta con qualità audiofile: da sempre, la trazione a cinghia è il “MUST” per i prodotti che puntano a riproduzioni di alta qualità. La maggior parte dei produttori si adegua a questo scenario, offrendo eccellenti prodotti con trazione a cinghia, ma con una piccola eccezione per i DJ.

Massimo rappresenta una visione diversa, è l’approccio a un giradischi dalle eccellenti qualità sonore dotato di un moderno motore a trazione diretta. Il motore stesso è il cuore del progetto, circondato da materiali di ottima qualità: l’obiettivo è quello di raggiungere la migliore esperienza di ascolto ed evitare vibrazioni indesiderate.

Il motore adottato ha caratteristiche elettriche eccellenti, ed è migliorato dai laboratori Audiozen per ottenere la migliore stabilità elettrica e meccanica possibile. La velocità del motore è controllata elettronicamente attraverso un sofisticato circuito PLL al quarzo, pilotato da un massiccio alimentatore separato.

Grande cura è stata posta per gli accoppiamenti meccanici: il perno metallico è accoppiato a un piatto realizzato in Delrin, un innovativo materiale plastico, che garantisce un eccellente isolamento dell’intero sistema giradischi/motore e piatto.

Il motore è alloggiato nel basamento in legno di Wengé con quattro chiavi a brugola in acciaio inox disaccoppiate con rondelle in teflon. L’eccellente robustezza meccanica del giradischi Massimo è garantita dallo spessore del  plinto che supera i 20 mm dove è alloggiato il motore.

Il piatto

La progettazione di un giradischi con caratteristiche di eccellenza ha portato alla ricerca di nuovi materiali per il piatto, materiali finora non presi in considerazione nella realizzazione di un giradischi a trazione diretta, normalmente forniti con piatti in metallo.

Per la realizzazione del piatto sono stati quindi condotti numerosi test per scegliere infine il materiale con i migliori risultati: il Delrin.

Il Delrin (POM) poliossilmetilene, inventato e prodotto dalla DuPont nei primi anni ’60 del secolo scorso, copre il divario tra i metalli e le comuni materie plastiche, combinando rigidità e resistenza alla trazione; è un polimero cristallino, un materiale avanzato, straordinario e versatile, con eccellenti proprietà di resistenza all’abrasione.
Il Delrin è un materiale estremamente stabile che permette di ottenere strette tolleranze dimensionali, ha un’elevata resistenza meccanica ed è caratterizzato da un basso assorbimento di umidità. E’ un tecnopolimero rigido, quindi stabile alle alte e alle basse temperature (da -40C a + 100C). È un materiale di sintesi, nato dall’ingegno umano per ottenere prestazioni eccellenti e basse emissioni.

I vantaggi sonici sono una scena sonora più precisa, con una maggiore ariosità e senza perdita di risposta dinamica. Le alte frequenze sono definite in modo superbo, riproducendo ogni dettaglio. Le note gravi sono controllate, dando grande energia ai transienti, per un risultato complessivo da primo della classe.

Il piatto in Delrin con finitura nera del giradischi Massimo ha uno spessore di 18 mm e un peso di 1,8 kg; è prodotto con macchine CNC che assicurano una precisione micrometrica nelle tre dimensioni, anche nel caso del foro centrale di accoppiamento conico con il perno del motore a trazione diretta.

Con il giradischi viene fornito un tappetino bianco in perspex da 3 mm di spessore, dotato di una svasatura corrispondente alla parte più sporgente del disco dove viene applicata l’etichetta, per un perfetto accoppiamento disco/piatto. Il tappetino in Perspex contribuisce alle eccellenti qualità sonore del giradischi e facilita la calibrazione del VTA.

Il piatto in Delrin in un giradischi a trazione diretta: un’innovazione che garantisce le migliori prestazioni all’ascolto.

L'unità di alimentazione separata

Audiozen è nota per le unità di alimentazione progettate con grande cura, preferibilmente separate per un migliore layout e per evitare così interferenze indesiderate. Anche il giradischi Massimo è coinvolto in questa visione, perché la cura estrema sta in ogni particolare del progetto.

Non si tratta di una semplice unità di alimentazione, ma di un’unità di controllo realizzata in perspex nero lucido. Al suo interno si trovano due trasformatori toroidali sovradimensionati (50 VA x 2): uno dedicato ad alimentare l’unità di controllo della velocità del motore, che conta su un preciso circuito PLL al quarzo per la massima precisione di rotazione del piatto; l’altro alimenta il motore, dopo essere stato stabilizzato da un circuito elettronico a bassissimo ripple.

Sull’unità di controllo si trova l’interruttore di accensione, dotato di un’elegante manopola in alluminio massiccio, e i tasti in acciaio inox per la scelta della velocità di rotazione (33/45) e per il comando play/stop.

L’unità di controllo separata è collegata al giradischi Massimo tramite un cavo di sezione adeguata terminato con un connettore multipolare professionale; sul retro del giradischi è presente il connettore complementare con innesto forzato e serraggio a vite.

L’unità di controllo non è più una parte tecnica da nascondere da qualche parte, ma è un completamento del giradischi Massimo. L’eleganza della tonalità scura e lucida, le dimensioni che danno importanza all’unità senza essere ingombranti, la facilità di esecuzione dei comandi posti sopra di essa, gli evidenti e indiscussi vantaggi elettrici nella gestione della circuiteria: tutto questo si traduce in una realizzazione eccellente i cui tasti non chiedono altro che essere premuti dai polpastrelli.

Pensare fuori dagli schemi

I migliori strumenti musicali sono il frutto di attente ricerche nella scelta dei materiali e di sapienti lavorazioni, per generare sublimi melodie e quindi emozioni.
Le migliori incisioni non possono trascendere dall’utilizzo di microfoni posizionati ad arte e di elettroniche al di sopra di ogni sospetto, per immortalare quei suoni e quelle emozioni.
I migliori dispositivi per la riproduzione musicale devono quindi restituire non solo quei suoni, ma soprattutto quelle emozioni.

Occorre quindi preparazione, competenza, ingegno, ma soprattutto pazienza e passione.
Tutto ciò significa tempo, la risorsa più importante.

C’è voluto tempo per creare la forma, non il consueto parallelepipedo né un cilindro pesante più allo sguardo che alla bilancia: doveva essere un oggetto che si facesse guardare, che ricordasse esattamente il suo scopo e che avesse scolpiti addosso gli angoli dei suoi movimenti.
C’è voluto tempo per scegliere i materiali, che, seppur differenti, dovevano accoppiarsi tra loro per il miglior connubio. Ecco il legno, pieno, massello, naturale, scuro e fibroso; ecco l’alluminio, le sfumature dell’argento, leggero ma resistente, morbido ma incorruttibile; ecco il metacrilato, la sintesi della trasparenza.
C’è voluto tempo per meditare sul cuore, sul motore, un diverso approccio, moderno, diretto, senza cinghie.
C’è voluto tempo per arrivare alla mente, integra, quasi severa, coi suoi spazi definiti, precisa come un cristallo che oscilla, per gestire un cuore che non deve provare emozioni, le deve dare.
C’è voluto tempo, infine, per insediare il braccio, il sostegno, al pungiglione che traccia e al cuore che batte in esatte rivoluzioni.
Ed ecco perciò il frutto di tutta questa pazienza e di tanta passione, e quindi del molto tempo che c’è voluto: questa volta vi diamo il Massimo.

Massimo by Audiozen - Giradischi a trazione diretta con unità di alimentazione separata

Il braccio

L’intero progetto Massimo è realizzato con componenti di alta qualità e prestigio provenienti da fornitori esterni, sia per il motore a trazione diretta che per il braccio.

Dopo aver testato diversi bracci di marche diverse, l’attenzione e la scelta finale sono andate alla pluripremiata azienda inglese Origin Live: oltre alle eccellenti prestazioni, la comunione di intenti, ovvero riprodurre l’evento musicale nel miglior modo possibile, è stata una delle ragioni più convincenti.

I bracci di Origin Live sono realizzati artigianalmente secondo elevati standard produttivi, utilizzando materiali di alto livello: dalla lega aeronautica ai cuscinetti a basso attrito, dai cavi Litz interni alla facile regolazione del VTA con rondella in sughero.

Il giradischi Massimo è disponibile in due versioni: senza braccio o con il braccio Alliance di Origin Live; tutti gli altri modelli del produttore inglese possono essere montati su richiesta.

È anche possibile richiedere il giradischi con l’alloggiamento specifico per altri bracci, magari perché in vostro possesso, basta richiederlo contattandoci.

Massimo by Audiozen

Giradischi a trazione diretta
4900 Acconto: 50% - Saldo e consegna: 30 giorni lavorativi
  • Il prezzo è riferito al giradischi senza braccio
  • Materiale plinto: Wengé massello
  • Spessore plinto: 70 mm
  • Motore: senza spazzole a corrente continua
  • Controllo trazione: al quarzo con circuito PLL
  • Materiale piatto: Delrin
  • Spessore e peso piatto: 18 mm - 1,8 Kg
  • Velocità: 33 - 45 rpm
  • Alimentazione: separata con connettore multipolare
  • Dimensioni: 550x120x550mm (LxAxP)

A Tony Audibert (1936 – 2018)